Stage

Tuttora strettamente legata alla sua funzione originaria, la musica strumentale dell’Appennino delle Quattro Province accompagna un repertorio coreutico tradizionale di notevole interesse e rara vitalità che comprende: giga a due, giga a quattro, alessandrina (o monferrina) e piana. Sono balli collettivi e figurati riconducibili per la loro struttura bipartita (giro-balletto) al più ampio corpus delle danze popolari dell’Italia Settentrionale, ma che presentano caratteristiche stilistiche e coreografiche del tutto autonome e originali. L’incontro, nei primi decenni del ‘900, tra queste danze più antiche e i balli di coppia di provenienza “cittadina” (valzer, polca e mazurca) ha dato luogo a un fenomeno di contaminazione che ha portato alla nascita e al diffondersi del cosiddetto “liscio da piffero”, particolare stile esecutivo che ha la sua espressione più emblematica nella “polca a saltini”.
Il filo ininterrotto della memoria ha tramandato fino ai giorni nostri anche La Povera Donna, arcaica danza di morte e resurrezione legato ai riti del carnevale, che si presenta in diverse interpretazioni caratterizzate da elementi pantomimici e grotteschi.
Lo stage intende fornire un’introduzione all’intero repertorio, concentrandosi sui balli tuttora vivi e praticati nelle feste di tutta l’area delle 4P (alta valle Staffora (PV), valle Borbera e val Curone (AL) e alta val Trebbia (PC-GE). L’apprendimento pratico di passi e figure è completato da approfondimenti e riflessioni sul contesto socio-culturale del territorio, dalla visione di materiali di ricerca e da cenni su balli ormai usciti dall’usa, ma su cui è stato possibile raccogliere testimonianze tramite la memoria orale.